1.Immergersi nella vita selvaggia, in Giappone
Dove: Hiroshima, Giappone
Architetto: Makoto Tanijiri e Ai Yoshida di Suppose Design Office
Gli architetti Makoto Tanijiri e Ai Yoshida hanno dotato questa piccola casa di mura trasparenti per integrarla completamente nell’ambiente circostante.
Circondato dalle pareti in acrilico trasparente si trova un open space fluido, le cui zone sono delimitate solo da griglie metalliche curvate e diversi livelli.
«L’idea di questo progetto era quella di sospendere una copertura leggera e sottile su una collina naturale, per creare un luogo dove le persone e gli animali potessero incontrarsi alla sua ombra», spiega Makoto Tanijiri.
Gli ambienti interni sono separati da pannelli metallici che permettono di vedere attraverso. Queste partizioni servono da linee guida per la disposizione dei mobili e per aiutare gli abitanti a mantenere un’atmosfera ordinata. I materiali leggeri e le forme organiche favoriscono una maggiore integrazione con il paesaggio.
Il bagno e i servizi igienici sono parzialmente nascosti sottoterra in modo che i padroni di casa possano avere più privacy grazie a una vista sul nulla, a parte il cielo.
In cucina il piano di lavoro è a livello del terreno esterno – e consente di ammirare i cervi al pascolo durante la preparazione dei pasti!
2. Circondarsi da pareti rocciose, in Australia
Dove: Sydney, Australia
Architetto: Richard Cole di Richard Cole Architecture
Non è necessario volgere gli occhi al cielo per trovare l’ispirazione; in alcuni casi può trovarsi – letteralmente – sotto i nostri piedi. Certo, non è il massimo mettere in mostra uno strato di terra argillosa o un terreno sabbioso, ma al contrario la roccia sembra garantire un enorme impatto visivo quando viene utilizzata per costruire o decorare spazi abitativi.
Lo dimostra questa suggestiva abitazione a Waverton, un quartiere di Sydney. Anziché nascondere le fondamenta come qualsiasi altro elemento strutturale, l’architetto ha deciso di trasformarle in un elemento scultoreo che dona personalità all’ambiente interno.
Richard ha impiegato molto tempo per sviluppare un progetto capace di fondere la casa con il terreno del pendio roccioso dove sarebbe stata costruita. «Abbiamo progettato entrambi i livelli dell’edificio in modo da garantire strutture portanti solide, incorporandoli nel pendio come una sorta di caverna e sfruttando le viste panoramiche a sud e ad ovest», spiega. La roccia non fornisce solo le fondamenta, è anche parte degli interni, grazie ad alcune porzioni lasciate allo scoperto nel seminterrato e in uno dei bagni.
3.Contemplare il cielo tra i boschi vicentini
Dove:Colli Berici, vicino a Vicenza, Italia
Architetto:Traverso-Vighy Architetti
Un rifugio immerso nella natura non deve per forza implicare una casa intera. A molti di noi piacerebbe disporre di un piccolo spazio nel quale poter leggere, ascoltare musica, o ammirare il panorama indisturbati.
Lo studio Traverso-Vighy Architetti ha risposto a questo desiderio realizzando un suggestivo spazio di 9 m² “annegato” nel bosco privato del cliente sui Colli Berici. Il proprietario è un imprenditore in pensione che desiderava una dépendance dedicata al relax nella propria casa vacanze. Il rifugio serve come sala lettura durante il giorno e come osservatorio sulle stelle quando cala il buio.
«La parte più difficile è stata trasportare gli enormi infissi nel bosco e poi installarli», spiega l’architetto Giovanni Traverso. «L’obiettivo era quello di lasciare completamente intatti gli alberi circostanti e costruire un volume di grande fascino, con sufficiente luce naturale in inverno e la giusta ombra durante l’estate».
Il rifugio è abbastanza piccolo, ma le ampie vetrate trasmettono la sensazione di uno spazio più grande dove ci si sente veramente a contatto con la natura. I grandi infissi sembrano sprofondare nel terreno e il vetro raggiunge il livello del suolo, circondando il rifugio lungo tutti i lati – così la vista ravvicinata delle foglie dà l’impressione che gli alberi siano proprio all’interno della stanza!
4.Mimetizzarsi tra i campi danesi
Dove: vicino a Skagen, Danimarca
Architetto: Mogens Kassow e Lise Kassow diKassow Arkitekter
Gli architetti hanno adottato il principio di mimetismo tipico della natura fondendo – quasi letteralmente – gli edifici con il paesaggio in un tutt’uno.
Questa casa vicino a Skagen, in Danimarca, progettata dagli architetti Mogens Kassow e Lise Kassow, è un ottimo esempio di come sia possibile attuare tale principio anche in architettura.
L’edificio sembra far parte dell’ambiente circostante: il tetto coperto d’erba e i pannelli in legno scuro rendono l’edificio praticamente invisibile. «È stato indispensabile evitare l’impressione che la casa si trovi in fondo a una cava, poiché qui vi è una depressione del terreno», dice Liza Kassow. «Le tre parti principali dell’abitazione sono distribuite su diversi livelli, e l’edificio sembra essersi sviluppato naturalmente in mezzo a questi campi. Fa una certa impressione: si può stare laggiù nell’ingresso e guardare il cielo e le colline dall’altra parte della casa».
In estate l’erba copre il tetto formando un tappeto di un certo spessore, che cattura il fresco notturno e lo rilascia all’interno durante il giorno, fornendo una protezione dal surriscaldamento quando il clima è molto caldo. Quando arriva l’inverno, l’erba si secca e si trasforma in fieno, che è dotato di proprietà di isolamento termico analoghe a quelle dei materiali sintetici usati di solito a questo scopo. La copertura fornisce quindi protezione termica supplementare, una caratteristica importante nelle zone con climi così rigidi.
5.Godere di un biolago in una riserva naturale, in Spagna
Dove: Les Gavarres, Catalogna, Spagna
Architetto: ZEST Architecture
I limiti naturali di un sito e le conseguenti difficoltà progettuali spesso ispirano la ricerca di soluzioni architettoniche ingegnose. Lo studio ZEST Architecture era stato contattato per trasformare un vecchio casale fatiscente in una casa per le vacanze e per i fine settimana di una famiglia con due figli adolescenti. Ma a causa delle normative edilizie applicabili sul territorio di Les Gavarres, una riserva naturale della Catalogna, si doveva restaurare fedelmente l’edificio riportandolo alla sua condizione originaria.
«Volevamo integrare la casa nel paesaggio in misura maggiore rispetto a quanto lo fosse in origine, ma dovevamo intaccare il terreno il meno possibile poiché l’edificio si trova su una riserva naturale. Una soluzione valida era quella di creare un livello intermedio con una piscina: avremmo potuto costruire una piscina senza intraprendere lavori di scavo, lasciando intatto il suolo, e avremmo potuto utilizzare frammenti di ardesia, un materiale abbondante nella zona, per un ulteriore riempimento», racconta Co Govers, il fondatore di Zest Architecture.
«Utilizzando materiali da costruzione simili a quelli originari, come l’ardesia, abbiamo integrato perfettamente la casa con il paesaggio. Questo effetto si nota anche all’interno, grazie al colore grigio-verde dell’intonaco d’argilla che riduce il contrasto tra dentro e fuori».
«La piscina è un biolago, nel quale le piante e la ghiaia filtrano l’acqua», spiega Co Govers. «È abitata da varie specie di fauna selvatica: ci sono un sacco di rane, salamandre e libellule che liberare il bacino d’acqua dalle zanzare durante l’estate, e uccelli che vengono a lavarsi sul bordo a sfioro tutto l’anno. Le acque nere della casa vengono filtrate attraverso un canneto, così possono essere riciclate per l’irrigazione del giardino».